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domenica 5 febbraio 2012

la luce che non è luce: kaamos

Il disagio di una cittadinanza, l'immagine di Roma, drammatica e poetica come ho sentito "dire" in TV, dove pochi centimetri di neve ne hanno provocato la "chiusura" contrasta con la mia realtà di abitatore del nord del mondo, di quell'artico che , in inverno, assume luci, contorni, panorami, paesaggi e visioni che lasciano senza fiato. Sto aspettando il 22 febbraio per risalire alla casa rossa dei Due Cieli. Dipingo l'attesa, sogno e interpreto quelle luci e quei paesaggi che vedrò dal vero. Tutto quello che qui mi circonda risuona di enfasi, di sensazionalismo. Soprattutto il liet motiv è uno solo: terrorizzare. Il freddo polare, viene direttamente dall'artico, e ha preso l'Italia in una morsa...la neve che seppellisce...il ghiaccio... i paesi isolati...la Siberia arrivata fino al mare...il vento della steppa e chi più ne ha più ne metta...il burian e il blizzard. Un tempo c'era la tramontana, ce la ricordiamo in pochi. Era tipica del bimestre gennaio-febbraio. Una volta, ho quasi 70 anni, a Roma nevicò pure a Pasqua...

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