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venerdì 21 settembre 2012

Guov-sahas: la luce che puoi sentire

Succede, l'esperienza ce lo insegna, a volte ma non sempre. Succede che l'aspetti e le notti sono plumbee, cielo coperto e pioggia. Sai che l'aurora c'é perché te lo dice Internet ma non la vedi per le nuvole. Poi sosta a Inari, un viaggio programmato per arrivare in cima alla Norvegia, e alle 19 il cielo si apre, scompaiono le nuvole. Allora potrebbe essere la notte giusta. Ci prepariamo a uscire dal piccolo Hotelli, sulla riva del grande e maestoso lago omonimo. Alle 20 giá si vede qualcosa anche se é ancora chiaro. Alle 21 cominciano le luci artiche, revontulet in finlandese. Credevamo che la parola fosse di origine Sami e invece abbiamo scoperto che in questa lingua si dice Guov-sahas, parola che significa "la luce che puoi sentire". E le luci nordiche cominciano a danzare. Il lago é immobile e si riflettono stelle e aurora boreale insieme. Foto su foto, ogni scatto 10 secondi di tempo. Il risultato é bellissimo. Poi si valica un confine inesistente e arriviamo in cima al nord del mondo: Hammerfest é la cittá che ha questo primato. Ma qui piove e dopo un acceno di tramonto dorato si copre tutto. Il giorno dopo Alta, la cittá con le pitture rupestri davanti al mare che tolgono il fiato, ma é coperto e non c'é storia. Si torna passando per gole, strapiombi, cascate, fiumi, e la Finnmarksvidda, gli altopiani tundrici che lasciano senza fiato. La Norvegia, lo sappiamo, da questo punto di vista é imbattibile. Ma piove. Al confine finlandese, confine per modo di dire, c'é il sole e il cielo si apre. Arriviamo al lago Jeris, dove c'é un albergo incantevole. Attorno il parco nazionale di Pallastunturi, wilderness totale. Dopo cena si va a vedere in alto perché é tutto sereno! Ci crediamo, la vogliamo vedere bene questa "Lucechesipuósentire". E allora succede: a volte cosí bella questa luce che danza che ti emoziona al punto di sentirti tremare le gambe. E allora senti il vento solare che ti arriva in faccia. Sono piú di due ore d'incanto che ti fanno gridare di gioia, con un finale pirotecnico in cui tutto il cielo danza insieme. Le foto non possono rendere come vorresti ma lasciano il ricordo di queste due notti incantate.

2 commenti:

  1. Le foto sono emozionanti e non potevano essere altrimenti in considerazione della sensibilità dell'autore e della bellezza dei soggetti. Quella che preferisco è la prima perché il contrasto tra l'arancio delle chiome degli alberi sull'isolotto, il verde dell'aurora boreale, il suo riflesso sul lago regalano una sensazione di serenità insieme ad uno sconvolgimento emozionale.
    Si sente forte e chiaro il rumore del silenzio che non suscita solitudine ma pace.
    Ora so che è guov-sahas, la luce che si sente.

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    Risposte
    1. Grazie Mauro, credevo che queste foto di aurore boreali avrebbero ottenuto entusiastici commenti...ho ricevuto un centinaio di wow, caspitaaaa, madonnaaaaa, incredible, ma non ci posso credere, tutto per email ma nessuno ha voluto commentare il nostro blog. Grazie Mauro anche se tu sai come è andata la storia...

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