Si parte alle 6 e mezza per una delle mete che piú amiamo: il canyon di Korouoma. 70 e passa kilometri per arrivare a un parcheggio e poi mezz'ora a piedi seguendo le tracce lasciate da una motoslitta. Si va a piedi bardati di tutto punto e correndo per non sentire freddo. Poi ci si apposta in un capannino e si aspetta perché questo é il luogo dei picchi neri, delle ghiandaie siberiane, dei rossi maggiori e delle cince. Quest'anno per la prima volta Patrizia da sola ha visto l'accoppiamento dei picchi neri e, insieme, abbiamo seguito il corteggiamento davvero particolare, del maschio della ghiandaia siberiana. Ci hanno deliziato gli scoiattoli, le cince e i picchi rossi maggiori. Un luogo che amiamo molto e che abbiamo la fortuna di poter frequentare in questi periodi di freddo intenso, grazie alla generositá di Irma e Hannu Hautala e di Petteri Tormanen. Che ringraziamo.
Nota Bene:
Una particolaritá per gli appassionati di ornitologia: il maschio di picchio nero che vedete nelle ultime due foto di Patrizia ha una sottolineatura grigiastra nel piumaggio delle scapolari che é dovuta al fatto che l'esemplare in questione é un adulto in etá avanzata. Anche se in gran forma!
mi piace particolarmente la foto del picchio rosso tra le architetture dei rami...c'è meno neve di quanto pensassi. Ed ora che vi ho scritto questo, mi toccherà digitare numeri e parole assurde per provare che non sono un robot...mah, blogger! un grande abbraccio.
RispondiEliminaConci, la neve non la vedi se non nello sfondo del canyon. Sugli alberi non ce n'é piú ma a terra:piú di un metro!
RispondiEliminaCommento in questo per non ripetermi, comunque anche questi ultimi post sono una delizia per gli occhi.
RispondiEliminaDa noi le lepri lasciano parecchie tracce, ma siamo riusciti a vederne una solo una volta.
Volevo chiedervi se avete notato anche dei piccoli di lepre: perché, tra le tracce che noi abbiamo ce ne sono alcune appartenenti ad individui apparentemente piú piccoli.