E il mattino è appena bianco per i contorni di fili di segni gelati che trapuntano le invisibili ragnatele dei piccoli ragni di foresta. Lo so: a molti il freddo non piace. A molti diventa subito polare e a me fa tristezza sentirlo dire magari coi megafoni tutti accesi dei media imbecilli.
Vi accompagno allora con scatti ritrovati. Nel 2006 e nel 2008 intorno al 20-24 ottobre lassù, intorno alla casa dei Due Cieli. Ora, Ottobre 2023, sto a Roma ma vorrei essere lì perché ho letto in tempo reale le temperature. E sono quelle giuste. Quelle che fanno anche arrivare i beccofrusoni e i tordi al Sorbus aucuparia, quello dalle bacche rosse che ubriacano quando sono mature.
Poi succede che le ultime foglie delle betulle si posino sul pelo del primo ghiaccio che non regge al peso di un sasso lanciato. Ma il giorno dopo all'alba il lago è bloccato e non si muoverà più per mesi, centimetro sopra centimetro.
Vi lascio allora e vi prego di guardare queste immagini con calma: sono favole, favole del primo bianco ai Due Cieli e dintorni.
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