Un collage di due lepri variabili nel bel mezzo dell'inverno artico, quando vengono a mangiare i semi di avena davanti alla casa rossa dei Due Cieli, come fossero riflessi nel vetro della finestra della cucina mentre fuori nevica. Sono memorie che ritornano ora che a Roma si bolle dal caldo. Sono idee di quella che per me è l'arte naturalistica: inventare emozioni, o cercare di farlo, tenendo presente che la natura deve essere riconoscibile all'istante, ma interpretandola con gli schemi che ognuno di noi ha dentro e che si porta dietro, affascinato da artisti che hanno risolto i loro crucci con il cubismo, il futurismo, l'espressionismo, il dadaismo e tutti gli ismi pensabili e possibili.
Ciao Fabrizio. Un saluto anche a Patrizia.
RispondiEliminaE' sempre bello leggervi
Claudia