Quattro ore senza un attimo di tregua nel capannino di avvistamento sul bordo del canyon di Korouoma, 60 km da casa. Partiamo alle 6,40 con -4. La prealba é tersa. In auto attraversiamo branchi di galli forcelli e un volo di sei pernici bianche nordiche. Il tempo di parcheggiare e di equipaggiarci e via in marcia per 45 minuti seguendo le tracce di una motoslitta, quella usata da Hannu Hautala e Petteri Turminen. Al capannino, due posti comodi, Patrizia prepara la sua postazione mentre io apparecchio strategicamente il grasso per i nostri ospiti. Pochi minuti e comincia lo show: alternati arrivano i picchi. Tre specie: il raro cenerino, i vocianti rossi maggiori e i grandi picchi neri, maschio e femmina. La specie per cui siamo qui a Korouoma. Loro, educatissimi, si fanno sentire prima di arrivare. Mandano il richiamo inconfondibile da lontano e cosí siamo pronti a vederli apparire di colpo, come fulmini. Il maschio ha tutto il capo rosso fiamma, la femmina solo la nuca. Tra un arrivo e l'altro ci gustiamo le ghiandaie siberiane. E non possiamo fare a meno di gioire di fronte alle sarabande degli scoiattoli. Le cince dal ciuffo, poi, sono deliziose ma frenetiche: Patrizia é brava a riuscire a coglierle nelle frazioni di secondo in cui sono ferme. Sintetizzando, queste sono le immagini che ho scelto tra i 600 e passa scatti di Patrizia. Poco per descrivere quattro ore di sogno, in silenzio, a guardare e scattare. Potevamo raggiungere il record dei record ma l'aquila reale, arrivata in volo, ha fatto per posarsi ed é ripartita, disturbata dal vociare di una scolaresca lontana. Patrizia l´ha vista per qualche secondo. Ero girato e me la sono persa ma importa poco o nulla. Tornando a casa si commenta e si ricorda una giornata di quelle da incorniciare, nel biancore della foresta artica.
Che dire...è un mondo fantastico, fatato. Una dimensione quasi ultraterrena, abituati come siamo al caos delle nostre città e delle nostre menti. Per questo, da una quindicina d'anni, la mia compagna ed io frequentiamo quasi annualmente la Finlandia e la Norvegia del nord; per sognare, per ritrovare il naturale rapporto uomo-natura. Chissà, magari quest'anno passiamo alla Casa rossa per conoscervi. Grazie.
RispondiEliminaMimma e Angelo.
Vicenza
Bellissime queste ultime foto, ma anche tutto il blog! una finestra su un mondo fiabesco, visto da quaggiù...e prima o poi diverrà concreto venendo lassù :-)
RispondiEliminaAncora complimenti
Ancora complimenti sia per le foto che per il racconto, blog fantastico!! Saluti dalle Marche. Roberto
RispondiEliminaChe spettacolo! ....quest'anno abbiamo fatto un pò di era glaciale anche noi nella casa nel bosco :-)
RispondiEliminaMa questi picchi sono troppo belli!! Vi seguiamo sempre!!
Baci da tutti noi